Processi mentali dei progettisti di videogiochi


Douglas Adams, nella sua "Guida Galattica per Autostoppisti" (libro che ogni buon nerd dovrebbe avere letto almeno un paio di volte) parla della divisione marketing della Societa' Cibernetica Sirio come di "un branco di idioti rompiballe che saranno i primi a essere messi al muro quando verrà la rivoluzione".
Per molti appassionati di mmorpg questa definizione, o quanto meno l'augurio di una fine cruenta, si adatta perfettamente alle divisioni marketing* delle software house che hanno prodotto i giochi arrivati in commercio negli ultimi anni.
Il motivo di tanto astio? La perseveranza con cui si ostinano a cercare di rubare clienti a World of Warcraft invece di prendere atto che WoW è, oltre che il capostipite, anche il mmorpg theme park con vocazione al PVE che ancora funziona meglio.
Certo, è diventato immensamente più semplice di un tempo.
Certo, sta ormai raschiando il fondo del barile introducendo elementi che fanno accapponare la pelle a gran parte dei giocatori passati e presenti (qualcuno ha detto panda?).
Però ragazzi delle altre software house, mettetevi il cuore in pace: se ogni volta che presentate un prodotto nuovo la prima impressione di tutti è "l'ennesimo clone di WoW", un motivo ci sarà.
E invece, anche senza essere esperti di marketing, ma semplicemente leggendo i forum del settore, potreste rendervi conto che c'è una nicchia di mercato che viene costantemente trascurata da anni. E parlare di nicchia è pure fuorviante, chè in realtà è una fetta non trascurabile di potenziale utenza.
Perchè ostinarsi a cercare di rubare ad altri gli appassionati di PVE quando ci sono orde di fanatici del PVP che attendono con ansia un gioco che faccia al caso loro?
E non è che aspettano da poco.
Praticamente da DAOC, che è probabilmente ancora il migliore del genere, ma è ormai troppo datato per mantenere ancora un'utenza che vada oltre gli irriducibili, e con la breve parentesi di WAR, che pure è fallito vincendo la palma del "Gioco Peggio Gestito dai Produttori degli ultimi dieci anni" (credo che se mi vedessi davanti i "fantastici" addetti alle relazioni con la community italiana la mia indole nonviolenta verrebbe seriamente messa in discussione).
Eppure lo sanno, i maledetti. Sanno che siamo in tanti che ogni volta ci speriamo.
Ma invece di dire ai loro consigli di amministrazione "Hey! Basta puntare alle briciole che Mr.Blizzard lascia cadere! Progettiamo un bel gioco PVP e diventiamo ricchi.", continuano la squallida strategia del "Progettiamo un gioco PVE. Magari spendiamo buona parte del budget per comprare i diritti di qualcosa che abbia un sacco di fans. Andiamo a raccontare con insistenza (che si sa che ogni menzogna se la ripeti abbastanza volte diventa vera) che non stiamo proponendo un clone di WoW. Ah e non dimentichiamoci di coglionare per l'ennesima volta gli appassionati del PVP promettendogli un generico, ma sempre invitante, "sistema innovativo di pvp" che tanto quegli sfigati abboccano sempre chè di alternative non ce ne sono sul mercato".
Ecco, io immagino che, tolti termini tecnici, i grafici a torta e le presentazioni in powerpoint, il succo dei "Piani di sviluppo di nuovi giochi" degli ultimi anni, sia questo.
E la triste verità è che noi appassionati del PVP siamo davvero degli sfigati che abboccano sempre, anche quando (qualcuno ha detto SWTOR?) la differenza tra quanto promesso e quanto realizzato si avvicina pericolosamente alla frode in commercio.
Io non riesco a non domandarmi però perchè insistere su questa strada, scontentando la gente, diventando oggetto delle peggiori maledizioni e, cosa che dovrebbe interessarli in fondo, condannando il gioco da loro creato a chiudere o diventare free to play per il crollo degli abbonamenti in meno di un anno.
Certo conta la logica classica dei manager attuali de "l'importante sono i profitti a breve termine che c'ho le stock option sulle azioni della società" e quindi quel che conta è vendere il client e qualche mese di sottoscrizione, ma se solo si sforzassero di ragionare sul lungo periodo ci sarebbe da fare soldi a palate. Paragonabili forse a quelli che fa Mr.Blizzard con WoW.
Eppure non ci arrivano, o non vogliono arrivarci.
L'interrogativo è, ci sono o ci fanno?
E ora scusate che devo andarmi a vedere i nuovi filmati di Guild Wars 2.
Sapete, dicono che ci sarà molto PVE.
Ma anche un sistema di PVP innovativo...


*è pure possibile che i responsabili non siano affatto le divisioni Marketing, ma quella Innovazione e Sviluppo, o quella Progetti Futuri, o quella Studio di nuovi metodi per spillare denaro al prossimo. Il succo del discorso non cambia. Cambia però per i componenti delle divisioni Marketing che, per stare sul sicuro nella remota eventualità che venga presto la rivoluzione, forse farebbero bene a spiegare ai PVEers la loro estraneità.

1 commenti:

  • Torok | 23 febbraio 2012 alle ore 11:36

    non ci sono più i developer di una volta, maledette le console, maledetti i casual player e maledette le ragazze che giocano!11!!1

    e maledetta la EA SOPRA TUTTI!

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